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UN CONDOMINIO PARTICOLARE

La signora Luisa, fu svegliata dal campanello di casa, si era addormenata sul divano, con il giornale tra le mani, posò il giornale sul tavolinetto davanti a sé e si tolse gli occhiali da lettura che utilizzava, ormai da alcuni anni, per via della presbiopia, dovuta ai suoi 54 anni.
Chi poteva essere a quest'ora, pensò guardando l'orologio da polso, le 18,30.
La signora Luisa, era una donna dal fisico imponente, alta 1,82, robusta, senza essere grassa, aveva spalle larghe, ma i fianchi più larghi e la vita stretta, indossava un paio di pantaloni neri stretti, che ne evidenziavano le giunoniche forme, ed una camicetta bianca, sbottonata dalla cui scollatura si intravedeva un seno rigoglioso e sodo, nononostante l'età, evidentemente si manteneva in forma.
Prima di aprire diede un'occhiata dallo spioncino e vide una giovane signora.
Aperta la porta si trovò davanti una ragazza dai capelli biondi, non molto alta e la riconobbe era la nuova inquilina del piano di sopra, da poco trasferita lì con il marito.
“Buonasera signora, mi scuso tanto per il disturbo, io abito al piano di sopra, ci siamo incontrate qualche volta nelle scale, ma non abbiamo mai avuto occasione di scambiare qualche chiacchiera, io le volevo chiedere se mi potesse dare una manciata di sale grosso da cucina, avevo chiesto a mio marito di passare a comprarlo, uscito dall'ufficio, ma come al solito si è dimenticato”.
“Ma si figuri, si accomodi, venga faccio strada”
“Io mi chiamo Sandra” disse la giovane vicina di casa.
“Piacere Luisa”
La padrona di casa, si avviò verso la cucina, seguita dalla giovane signora.
Entrata in cucina si avviò verso il pensile sopra al lavello, mentre Sandra rimase di sasso, vedendo nell'angolo opposto, seminascosto dal frigorifero un uomo in piedi, faccia al muro, con i pantaloni calati e le mani sulla testa, notò anche che il sedere dell'uomo era decisamente arrossato.
Vista la faccia di Sandra, la signora Luisa, si accorse di essersi dimenticata del marito, che aveva sculacciato e messo in castigo, ormai circa un oretta prima.
“O mio Dio, chiedo scusa, mi ero dimenticata di mio marito, scusa anche tu amore, non ti volevo mettere in imbarazzo a questo modo, tira su i pantaloni e vieni qui che ti presento la nostra nuova vicina di casa”
Sandra a bocca aperta, non sapeva cosa dire e visibilmente imbarazzata, cercò di minimizzare l'accaduto, ma la signora fu più veloce a giustificare la situazione.
“Chiedo scusa, vede mia cara signora, il rapporto che abbiamo io e mio marito è un po' particolare, c'è un accordo preciso, io do gli ordini e mio marito obbedisce, ed ogni tanto una buona sculacciata ci vuole, per ristabilire la disciplina, il nostro è un rapporto fantastico e le assicuro che funziona, non litighiamo mai ed io le assicuro che ammiro mio marito, pieno di doti e di talento, ma ogni tanto ha bisogno di controllo, lo so che può sembrare strano e molti non approverebbero questi tipo di comportamento.”
“Non ha idea, mia cara signora, quanto piacerebbe, pure a me, avere un simile rapporto, con mio marito, per esempio questa sera, con la sua dimenticanza, lo avrei picchiato volentieri, quante sculacciate gli avrei voluto dare.”
“Perchè non lo ha fatto, mi cara signora?”
“Non credo proprio che accetterebbe una cosa del genere, lei è molto fortunata”
“Non sarei così sicura, mi creda dietro ogni uomo, si nasconde sempre il bambino, di un tempo, basta saperlo scovare e spetta a noi saperlo fare, senta ma che ne direbbe di prenderci un caffè, ha premura?
“No no non direi, possiamo prendere un caffè, mio marito aspetterà” rispose Sandra, eccitata ed incuriosita da questa coppia di vicini.
“Mio caro, ci pensi tu a preparare il caffè?”
“Venga Sandra, è così che si chiama vero? Si accomodi, è un occasione per fare conoscenza, non facciamocela sfuggire” e si sedettero al tavolo della cucina, mentre il marito preparava le tazzine, lo zucchero, qualche biscotto in un vassoio.
Pronto il caffè, la moglie presentò il marito e lo invitò a sedersi con loro.
“Piacere Giorgio, molto lieto di fare la sua conoscenza” disse l'uomo un po' imbarazzato, per essere stato sorpreso in quella imbarazzante posizione.
“Grazie tesoro, vede io e mio marito siamo sposati dalla bellezza di 23 anni e non abbiamo mai avuto problemi di nessun tipo, ci vogliamo bene, ci conosciamo a fondo ed abbiamo anche molti interessi in comune, ci piace il cinema, la musica, il teatro, leggere, mio marito è una persona di grande cultura, non creda che sia una persona senza personalità, un burattino nelle mie mani tutt'altro, ma proprio perchè intelligente, ha subito capito che il nostro rapporto avrebbe dovuto essere di un certo tipo, non è così Giorgio?”
“Certo Luisa, voi donne siete più adatte di noi a dirigere, predere decisioni e quindi meglio lasciarvi fare, molte coppie si rovinano l'esistenza litigando, non capiscono che una buona sculacciata, al momento giusto, risolverebbe qualunque situazione”
“A chi lo dite, io con mio marito, sono sempre in un litigio, quante volte, gli tirerei giù i pantaloni , lo metterei sulle ginocchia e lo prederei a sculacciate, quante gliene darei, se potessi. Lui arriva a casa, butta i vestiti in giro per casa, si allunga sul divano, telecomando in mano e pretende che io faccio tutto, ed in fretta, senza disturbarlo”
“In effetti a volte vi sentiamo litigare, in queste case i muri sono sottili” disse la signora Luisa, “ma forse potremmo fare qualcosa per voi”, continuò lanciando un'occhiata complice al marito, “perchè non organizzaimo una cena, per fare conoscenza, potreste venire giù da noi, noi siamo molto bravi a cucinare e ci fa piacere invitare gli amici, ogni tanto, così potremmo conoscere questo marito, indisciplinato e cercare di convincerlo a cambiare registro”,
“Davvero lo fareste? Sarebbe fantastico e lei crede davvero, che potrei un giorno riuscire pure io, a sculacciare mio marito?”
“ Ne sono più che sicura e vedrà che anche lei potrà vivere una vita felice, come la nostra, senza più litigi”, dicendo questo la signora Luisa allungò la mano ad afferare quella del marito, che le sorrise.
“Non è difficIle mi creda signora Sandra, con gli uomini non c'è altro sistema, ma non dobbiamo approffittare della nostra superiorità, dobbiamo anche voler bene ai nostri uomini e proprio per questo sculacciarli regolarmente, noi per esempio, ci dividiamo i compiti, spesso facciamo i lavori di casa assieme, scherziamo ci confrontiamo, io non sono una padrona, desiderosa di umiliare il mio uomo, come succede spesso a molte donne che conosco, sono una donna innamorata”
“Tutto questo è stupendo, davvero non ho parole, siete una coppia invidiabile, ma senta signora Luisa, non le fanno male le mani nello sculacciare, ho visto prima che il sedere di suo marito, se mi posso permettere era rosso intenso”
“E una questione di tecnica, mia cara, si affina con gli anni, io adesso posso andare avanti delle ore, se voglio, anche solo con le mani, Giorgio ti dispiace se facciamo una piccola dimostrazione per la nostra giovane vicina?”
“No assolutamente, non ho niente in contrario, visto che è per una nobile causa” disse il marito un po' preoccupato.
“Allora mio caro, alzati e vieni qui sulle mie ginocchia, però abbassiamo i pantaloni, voglio che Sandra veda l'effetto delle mie sculacciate”
Giorgio obbedì si slacciò la cintura, lasciò cadere i calzoni sulle caviglie e si stese docile sulle ginocchia della moglie, operazione che aveva fatto migliaia di volte, ma mai in presenza di estranei.
La mano della signora Luisa, si posò sulle natiche del marito ed inizò a massaggiarle, ma poi iniziò a sculacciare i primi colpi non troppo forti, ma poi l'intensità e la forza aumentarono.
“L'importante è non iniziare troppo forte, mia cara signora, il sedere si deve abituare piano piano e questo ci permetterà di prolungare la nostra punizione, più a lungo”.
La mano della signora Luisa, lasciava il segn
e le natiche di Giorgio assunsero presto un colore ancora più rosso di prima.
Silvia guardava estasiata, felice di essere entrata tanto in intimità con la coppia di vici ni da consentire la condivisione di una cosa tanto personale, quanto le sarebbe piaciuto provare pure lei, ma non si sarebbe mai permessa di proporla alla signora.
“Mi sembra, mia cara signora, che lei muoia dalla voglia di provare a sculacciare un uomo, non le è mai successo?”
“No non ho mai avuto questa opportunità e debbo dire che mi ha letto nel pensiero, è un desiderio che ho fin dalla prima infanzia” disse Sandra visibilmente imbarazzata.
“Allora facciamo provare questa nuova emozione alla nostra amica, che ne dici Giorgio?”
“Come vuoi cara, se la signora è d'accordo, metterò il mio fondo schiena a sua disposizione”, detto questo si alzò e senza tirara su i pantaloni, prese posto sulle ginocchia della signora Sandra, che non riusciva a simulare la forte emozione che stava provando in quel momento, avere un sedere maschile sotto i propri occhi e lei lo potetva sculacciare, senza problemi, vederlo diventare rosso sotto le sue mani.
Posò timidamente una mano sulle natiche dell'uomo e ne constatò il calore, con un gridolino, la signora Luisa scoppiò a ridere ed anche Giorgio, non riuscì a trattenersi ed invitò Sandra ad iniziare.
Il primo colpo non fu troppo forte e Sandra pensò di non essere molto portata per quel ruolo, ma i colpi successivi le dmostrarono il contrario e prese coraggio.
“Ottimo signora Sandra, vedo che comincia a prenderci gusto, se posso darle un consiglio, cerchi di tenere la mano morbida non irrigidisca il polso e poi alzi bene il braccio in alto, così nella corsa il colpo acquisterà potenza. Un'altr accortezza è non cercare di colpire solo con il palmo della mano, usi anche le dita, tenendo sempre la mano sciolta”
Sandra seguì i consigli di Lucia e cominciò a picchiare forte, che emozione vedere il segno rosso che le sue dita lasciavano sul sedere di quell'uomo, così abituato a prenderle, ma che comunque cominciava a sentire pure le sue sculacciate.
Dopo alcuni minuti Sandra si fermò e guardando la signora disse: “Forse è meglio che mi fermi, andrei avanti delle ore, ma non vorrei esagerare, è stata per me un'esperienza unica, emozionante, non la dimenticherò mai”
Giorgio si alzò, tirò su i pantaloni e riprese posto sulla sedia vicino alla moglie, non senza nascondere una smorfia di dolore, appena le sue natiche entrarono in contatto con il sedile duro della sedia.
“Direi, mia cara signora, che promettiate molto bene, la vede dura, per il vostro povero marito, che ne pensi tu Giogio?” disse Lucia.
“Direi che la signora Sandra se continua così diventerà un ottima spanker”
“Grazie a voi, ma a convincerlo, non credo che sarà facile”
“Non si preoccupi a questo penseremo noi, vedrà che anche lei, avrà un marito da educare, quando rimaniamo d'accordo per la cena a casa nostra?”
“Non saprei mi dica lei signora Luisa”
“Oggi che giorno è, mercoledì se non sbaglio, che ne direbbe di venerdì sera, così il giorno dopo sarete liberi dal lavoro e potremo godere delle serata in piena rilassatezza”
“Per me sarebbe perfetto” disse Sandra, alzandosi per togliere il disturbo.
La signora Luisa accompagnò Sandra alla porta e le rinnovò l'invito.
“A venerdì sera allora”
“Certo a venerdì e grazie per il sale, ma soprattutto per la bella esperienza che mi avete fatto vivere, ringrazi suo marito, spero di non aver esagerato”
“Non si preoccupi, mio marito è abituato”.
Chiusa la porta, Sandrà salì le scale che la portavano al suo appartamento felice, raggiante, il cuore le batteva forte e non vedeva l'ora che arrivasse il venerdì, per tornare in quella casa.

Finalmente arrivò il grande giorno, quel venerdì la signora Luisa ed il marito Giorgio, trascorsero la mattinata in giro per i migliori negozi di alimentari, per acquistare i prodotti, che permettessero loro, di preparare una cena all'altezza della situazione, ci tenevano a fare bella figura e poi avevano una missione da compiere, preparare il marito di Sandra ad accettare le punizioni della moglie e con una buona cena ed in buona compagnia, la loro missione sarebbe stata più facile.
Era una bella giornata di sole primaverile, ed era bello passeggiare per mercati e negozi, mano nella mano, come due giovani innamorati, scambiandosi occhiate complici e risate, erano davvero una bella coppia, la signora Luisa era un affascinante singora, ma anche il signor Giorgio, con i suoi capelli brizzolati ed il viso sempre abbronzato, a tradire le sue origini siciliane, ed un fisico ancora atletico, nonostante avesse da poco superato i sessanta.
Comprarono cozze, vongole, frutti di mare, per il primo piatto, un risotto alla marinara e poi 4 bei branzini che scelsero con grande cura, poi patate, pinoli, olive, verdure varie ed erbette aromatiche.
Tornati a casa verso le 12 si preaparano un pranzo leggero, non volevano appesantirsi troppo, in vista della cena che li attendeva, fissata per le 19,30, quindi avevano tutto il pomeriggio, per prearare i loro piatti con cura e con la passione che erano soliti mettere nella preparazione delle loro cene.
Luisa chiese a Giorgio, se fosse disposto a farsi sculacciare, con un pretesto qualunque, davanti alla coppia di ospiti, tanto da convincere il giovane marito di Sandra a fare altrettanto, ed il marito si disse disponibile per la nobile causa.
Non conoscendo ancora il loro vicino di casa, non potevano sapere se sarebbe stato difficile o meno, però Sandra aveva raccontato alla signora Luisa, di come la mamma del marito, fosse una donna decisa ed autoritaria e di come lui la temesse, in più aveva anche due sorelle più grandi di lui che forse, durante l'infanzia, avevano influito sulla sua educazione, anche se lui non ne aveva mai fatto menzione con la moglie.
Verso le 17 iniziarono a prepararsi, pulirono il pesce, preparano gli aromi, misero in ammollo cozze e vongole e le pulirono con grande cura.
Giorgio andò in cantina a cercare due buone bottiglie di vino bianco e le mise in frigo rifero, mentre Giorgio preparava il risotto, Luisa andò in sala da pranzo a preparare la tavola, scelse una bella tovaglia, sistemò il servizio di piatti migliore, controllò che i bicchieri fossero splendenti e poi mise al centro-tavola una composizione floreale, che si era fatta preparare la mattina stessa, nel negozio dell'amica Paola, che si trovava proprio vicino alla pescheria, nella piazza principale.
Sistemate le posate ed i tovaglioli, si allontanò di qualche passo per controllare l'effetto generale.
“Hai fatto un capolavoro, mia cara, come sempre” le disse il marito arrivato alle sue spalle.
“Mi stai predendo in giro? Guarda che ti posso dare già un piccolo acconto”
“No, no non ti prendo in giro è una tavola davvero bella, da una persona di grande gusto, non ci si può attendere altro” detto questo Giorgio si avvicinò alla moglie, l'abbracciò e le diede un bacio sulla guancia.
Quando tutto fu pronto e l'ora dell'appuntamento quasi arrivata, andarono a cambiarsi abito, Luisa indossò un vestito nero, molto sobrio ma elegante, che la fasciava in maniera perfetta, facendone risaltare le belle forme femminili, i capelli raccolti sulla nuca, le davano un'aria regale, la collana e gli orecchini ben abbinati, inpreziosivano il suo bel viso.
Che donna stupenda pensò il marito quando la vide rientrare nella sala e non mancò di farle i complimenti, lui aveva indossato un piao di pantaloni blu scuro, ed una camicia bianca con un righino sottile azzurro, fresca di bucato e stirata alla perfezione.
Finalmente il campanello squillò, la signora Luisa si avviò alla porta, seguita dal marito, per fare gli onori di casa.
Sandra era elegante, piccola ma con un fisico compatto, che faceva pensare fsse una donna forte di carattere, ma anche forte fisicamente, indossava un bel vestito con una composizione floreale sul rosso, i capelli biondi erano raccolti sulla nuca e questo mettevo in risalto i bei lineamenti del viso, portava due vistosi orecchini che richiamavano il rosso del vestito, gli occhi erano azzurri.
Il marito invece indossava dei pantaloni neri ed una immacolata camicia bianca, era piuttosto alto, magro con una barba incolta di qualche giorno, ed i capelli neri corti, disse di chiamarsi Silvio e porse ai padroni di casa, una bottiglie di vino rosso ed una confezione di gelato da un chilo.
“Speriamo di aver scelto i gusti giusti” disse Silvio, porgendo il gelato a Giorgio.
“Sicuramente, non ci sono problemi, io e mia moglie amiamo il gelato e ci piace qualunque gusto, lo vado a mettere in freezer, prima che si sguagli”
Luisa fece accomodare gli ospiti sul divano e pregò il marito di portare il vassoio che avevano preparato con stuzzichini, qualche antipasto da gustare in compagnia, accompagnato da un buon vino con bollicine, il tutto molto gradito dalla giovane coppia di vicini.
Spostati poi al tavolo da pranzo iniziarono con l'ottimo risotto ai frutti di mare, seguito dal branzino alla ligure, con patate lesse, pinoli, olive, tra i complimenti sinceri dei due ospiti che dimostrarono di gradire.
La conversazione era buona Sandra, che conosceva già i padroni di casa, era decisamente a suo agio, mentre Silvio un po' più impacciato, raccontò del suo lavoro, faceva l'assicuratore in una grande compagnia, erano sposati da due anni ed erano venuti ad abitare lì, dopo lo spostamento di lavoro di Silvio, Sandra invece aveva trovato un impiego, come segretaria in uno studio di un avvocato.
Fu servito anche il dolce, un ottimo tiramisù e poi il gelato portato dagli ospiti, in eleganti coppette di vetro, che i due coniugi avevano usato raramente.
“Pensi tu a preparare il caffè?” disse la padrona di casa.
“Certo, ci penso io” disse Giorgio, non nascondendo un sorrisino agli angoli della bocca, ed aver scambiato uno sguardo complice con la moglie.
Quando la caffetteria iniziò a borbottare Giorgio si alzò ed andò in cucina, poco dopo era di ritorno con un vassoio e le tazze di caffè fumanti.
Ma al momento di posare il vassoio sul tavolo, non si capisce bene come andò, il contenuto del vassoio si rovesciò sul tavolo, sporcando la bella tovaglia, ma anche il bel vestito di Sandra.
“Ma Giorgio, cosa combini” urlò la moglie saltando in piedi.
“E' mai possibile che tu sia così sbadato”
“Non è niente signora” si affrettò a dire Sandra,”una piccola macchietta, che andrà via con un po' di borotalco, non c'è da preoccuparsi”.
“E no è inammissibile, questo comportamento, Giorgio vai subito a prendere una salvietta pulita inumidita, fila”
Giorgio tornò con la salvietta e la signora si chinò sul vestito di Sandra per cercare di togliere la macchia e non vista da Silvio, strizzò l'occhio alla giovane vicina di casa, per farle capire che il tutto era stato accuratamente preparato in precedenza.
“Sono veramente mortificata, mia cara Sandra, ma stia sicura che mio marito non la passerà liscia, vieni qui tu” disse Luisa alzando la voce “e chiedi scusa alla signora”
“Stai tranquillo, che poi farai i conti con me, anzi no, li facciamo subito i conti, vieni qui” e ciò detto afferrò il marito per una mano e lo trascinò davanti al divano, dove si sedette, con uno strattone coricò il marito sulle sue ginocchia ed iniziò a sculacciarlo, rimproverandolo, come un moccioso.
Sandra osservava la scena divertita, avendo ormai capito le intenzioni dei due, ed osservava la reazione del marito, che era rimasto impietrito ed imbarazzato da quel comportamento.
La sculacciata andò avanti per cinque minuti buoni, dopodichè Luisa fece alzare il marito e gli disse con te faremo i conti dopo, adesso ci dobbiamo occupare dei nostri ospiti.
“Vi chiedo scusa se ho reagito in questo modo, ma sono cose che non sopporto, quando si fanno le cose con leggerezza, come in questo caso, stai portando un vassoio, devi fare attenzione. Quando succede io reagisco e sculaccio mio marito, non mi vergogno ad ammetterlo, con gli uomini non c'è altro da fare, sulle ginocchia ed una buona sculacciata e la prossima volta, farà bene attenzione, ne può star certa, lei non fa la stessa cosa, con suo marito?”
Sandra, prima di rispondere diede un'occhiata al marito, sempre più sorpreso ed imbarazzato, “No veramente io no, non ho mai sculacciato mio marito, ma a volte lo farei volentieri, per esempio l'altra sera, quando ha dimenticato di comprare il sale grosso, gli avrei dato una bella sculacciata, bella salata”
Silvio, sgranò gli occhi, ma come poteva sua moglie dire certe cose, stava per intervenire, ma Luisa fu più veloce.
“Mi dica una cosa signor Silvio, mi scusi se sono indiscreta, ma lei è mai stato sculacciato da una donna?”
Silvio si guardò in giro, sorpreso e rosso in viso dalla vergogna, “Sì certo, da mia madre, quando ero bambino, sono finito spesso sulle sue ginocchia, ero un ragazzino vivace e discolo”
“Sò che lei ha anche due sorelle, più grandi e da loro le ha mai prese?”
Silvio deglutì e ci pensò bene, prima di rispondere, “Sì anche loro mi sculacciavano spesso, quando la mamma era via, si occupavano loro della disciplina in casa”
“Quindi dovrebbe essere abituato all'autorità femminile, non dovrebbe opporsi se sua moglie decidesse, giustamente di diventare la sua educatrice, come ho fatto io, con grande successo, con mio marito. Giorgio non si è mai lamentato del mio comportamento ed il nostro rapporto funziona a meraviglia, mentre voi, scusate ma in queste case, si sente tutto, litigate spesso, magari per futili motivi, non sarebbe meglio risolvere tutto, con una buona sculacciata e poi amici, come prima?”
Silvio non sapeva cosa dire e a testa bassa, sperava che la moglie lo aiutasse ad uscire da quel impiccio.
“La signora Luisa ha ragione, mio caro, tu le meriteresti spesso e ti farebbero bene e ti giuro che non approfitterei mai della situazione, ti sculaccerei solo se lo meriti veramente”
“Signor Silvio, con il permesso di sua moglie, io vorrei metterla sulle mie ginocchia e farle provare cosa sia una sculacciata in età adulta”
Sandra guardò il marito e gli indicò il grembo della signora Luisa e Sivio ormai vinto si alzò e coricò sulle ginocchia della padrona di casa.
“Stia tranquillo, non ho intenzione di calarle i pantaloni, non mi permetterei mai, Silvio già il nome stesso mi ispira, mi ricorda un uomo politico, che sculaccerei molto molto volentieri, quante gliene darei a quell'inpunito, da farlo piangere come un bimbetto”
“Ha tutta la mia solidarietà signora, anche io la penso così, possiamo sperare nel nuovo ministro dello sport Josefa Idem, lei sì che avrebbe la forza necessaria, per conciarlo per le feste” disse ridendo Sandra e facendo ridere di gusto anche Luisa e Giorgio.
L'unico che non rideva era il povero Silvio, steso sulle ginocchia di Luisa, in attesa di sculacciate, che prevedeva non certo leggere.
La sculacciata iniziò non troppo forte, ma poi quando l'intensità aumentò, Silvio cominciò a dare segni di insofferenza, cercando di muoversi, ma la signora lo teneva ben stretto.
“Non faccia resistenza, caro Silvio, è peggio, si rilassi, sentirà meno dolore così e poi una buona sculacciata non ha mai fatto male a nessuno, figurarsi ad un uomo grande e grosso, come lei, stia tranquillo ho quasi fnito, non voglio esagerare.
Però adesso si stenda sulle ginocchia di sua moglie e le chieda di darle una bella sculacciata, per la dimenticanza dell'altra sera, fosse successo a mio marito, lo avrei conciato per le feste, ne può essere sicuro”
Silvio si alzò il sedere probabilmente rosso, ma il viso non era da meno, si avvicinò timidamente alla moglie, che sorridente non vedeva l'ora e si stava per stendere sulle sue ginocchia, quando fu fermato da Silvia.
“Non penserai di farti sculacciare con i pantaloni, la signora Luisa lo ha fatto per correttezza, nei miei confronti, ma adesso tu slacci la cintura e lasci cadere i calzoni, forza mio caro, sbrigati”
Silvio obbedì, ormai non aveva scelta, lasciò cadere i pantaloni e prese posizione sullle ginocchia della moglie, Sandra guardò i due vicini di casa che seduti suil divani a fianco, si godevano la scena.
“Mio caro maritino, sei pronto? Questo è l'inizio della nostra nuova vita, d'ora in poi sarò io a comandare, non te lo dimenticare, altrimenti te lo ricorderò a sculacciate e molto pesanti, ti manderò a letto con le chiappe in fiamme, tutte le sere”
E la sculacciata iniziò, dapprima con calma, ma poi sempre più intensa, i colpi si stampavano sul sedere di Silvio che diventava sempre più rosso, le dita lasciavano segni precisi, ed il calore doveva essere intenso, gli insegnamenti della signora Luisa, stavano dando i loro frutti.
Silvio subiva rassegnato, ogni tanto un piccolo lamento usciva dalla sua bocca, dopo uno sculaccione particolarmente intenso, ma non si muoveva, un bel momento inizò a supplicare la moglie di smettere, ma Sandra non ci pensava proprio e continuava ad alzare il braccio e a stampare una bella impronta rossa sulle natiche del maritino, sembrava una macchina infaticabile.
“Ti prego Sandra, scusami per l'altra sera, ti giuro, non succederà più, farò bene attenzione a quello che mi dirai”
Sandra sorrise alla signora Luisa e le fece l'occhiolino, l'obiettivo era raggiunto, non rimaneva che fare rialzare il marito dolorante , rimettere in ordine i pantaloni, ringraziare per la bella cena e tornare a casa.
Silvio ringraziò a sua volta e mogio mogio, seguì la moglie per le scale, Luisa la sentì dire al marito “A casa ti do il resto, non è mica finita qui”
“Per favore Sandra, basta, per favore, non ce la faccio più, mi hai distrutto”
Richiusa la porta, Luisa si congratulò con il marito per l'abilità nel far scivolare il vassoio e si prepararno per andare a letto, decidendo che avrebbero riordinato la casa il giorno dopo.
Una vollta sotto le lenzuola, sentirono dal piano superiore, l'inconfondbile rumore di un battipanni, ogni colpo seguito da un altrettanto inconfondibile lamento.
“Abbiamo creato un mostro, mia cara, quella donna non vedeva l'ora di poter picchiare il marito”.
“Abbiamo fatto la felicità di una coppia, io sono sicuro che anche Silvio apprezzerà questa nuova situazione famigliare”.
“Hai ragione tu, mia cara, come al solito, complimenti sei una donna eccezionale, buonanotte”
“Buonanotte a te, mio caro e buon maritino, anche tu sei un uomo speciale.

3 commenti:

francois-fabien ha detto...

Bonjour à tous.

J'adore ce récit. Il présente, à mes yeux, entre autres, au moins deux qualités.
La première, c'est qu'il prend tout son temps. On entre dans les détails. On suit le couple dans les préparatifs de la réception. On a le sentiment de se trouver avec eux.
Et la seconde, c'est que c'est très plausible. C'est que c'est une situation qui n'est pas "tirée par les cheveux". Qui pourrait parfaitement se produire.
Des récits comme celui-ci, on en redemande.

Anonimo ha detto...

Che bello racconto

lumasoc ha detto...

Grazie mille, mi fa molto piacere