Quel sabato mattina, con mia moglie ce ne andavamo in giro per la città,
senza una destinazione precisa, in tutta calma, avevamo deciso di
andarcene a mangiare fuori e dovevamo far arrivare mezzogiorno, erano le
10,45 circa, quando arrivammo in una zona dove raramente passavamo,
anzi mi sembrava di non essere mai stato in quella parte precisa della
città, ed alla fine di una stradina del centro storico, piena di
negozietti, arrivammo in una piazzetta, molto bella, al centro della
piazzetta una fontana con una statua al centro, raffigurante una donna
che reggeva una brocca sulla spalla, da questa brocca usciva l'acqua, su
un lato della piazza un'insegna attrasse la nostra attenzione, era in
legno, dipinta a mano da qualche valido artigiano: “Emporio del tempo
che fu”, c'era scritto e subito sotto alla scritta, disegnati con grande
cura, due battipanni di vimini incrociati, come fossero le spade di uno
stemma araldico.
Io e mia moglie, appassionati da sempre di spanking, lei spanker ed io
spankee, ci guardammo e senza dire una parola ci avvicinammo al negozio.
Se fuori sembrava un piccolo negozietto, guardando all'interno invece
dava l'impressione di essere un grande supermercato, c'erano della casse
posizionate all'uscita e vedemmo anche molta gente con carrello,
curiosare tra le file dei vari scaffali.
Entrare in un negozio di artigiani è sempre imbarazzante, ci si scopre
subito e capiscono immediatamente che l' interesse per gli oggetti è di
un certo tipo, ti guardano con quel sorrisetto malizioso sulla faccia,
ma in quel emporio non avremmo avuto problemi, potevamo curiosare senza
essere disturbati e senza dare troppo nell'occhio.
“Sembra interessante, che ne dici tesoro, entriamo a dare un'occhiata,
magari troviamo qualche interessante battipanni, da aggiungere alla
nostra collezione” dissi io rivolto a mia moglie.
“Certo cosa stiamo aspettando, non vedo l'ora di curiosare lì dentro e
di comprare qualcosa da provare, alla prima occasione, sul tuo culetto”
rispose mia moglie.
Ci avvicinammo alla porta che si aprì automaticamente, con la sua
fotocellula ed entrammo nel negozio, all'ingresso c'era il reparto
profumeria e saponi, cominciammo a guardare, per non far vedere che
eravamo entrati solo per certe cose, mia moglie afferrò anche qualche
profumo per osservarlo da vicino e leggerne l'etichetta, a passo lento
svoltammo e ci trovammo in un'altra fila di scaffali, da un lato la
carta, tovaglioli, carta igienica, rotoli per la pulizia, dall'altro
lato detersivi, stracci, panni di ogni tipo.
Un altra fila ancora ed appena svoltato l'angolo, rimasi a bocca aperta,
nello scaffale davanti a me, sistemati in buon ordine, c'erano una fila
intera di battipanni di vimini e di midollino di ogni tipo e foggia,
non avevo mai visto niente di simile, da quello più tradizionale a
quello più strano, mia moglie che era ancora nell'altro lato della
scaffalatura, appena svoltato l'angolo e visto tutto quel armamentario,
si appoggiò al mio braccio, portandosi una mano alla bocca, ed
esclamando piano: “Mio Dio, quanti battipanni, mai visto niente di
simile.......abbiamo fatto bene ad entrare, guarda che paradiso questo
per noi”.
Mi voltai per rispondere e vidi, con la coda dell'occhio, una commessa che ci osservava maliziosa, aveva sicuramente capito.
Appena scoperta aveva distolto lo sguardo e finto di sistemare degli
oggetti in basso, ma sicuramente aveva capito, non importa in fondo non
saremo i primi che provano un tale stupore in un supermercato, chissà
quanti avranno conosciuto già questo posto così curioso.
Per non dare troppo nell'occhio mi voltai e nello scaffale davanti a me
vidi ogni genere di spazzola e di paletta di legno immaginabile,
cucchiai da cucina e mestoli di ogni tipo, se non fosse evidente che si
trattasse di un supermercato, sarebbe potuto sembrare un fornitissimo
sexy-shoop, per appassionati del tempo andato.
Mi voltai e vidi la commessa del negozio venirci incontro un po' timidamente.
“Scusate signori, se vi disturbo, ma non ho potuto far a meno di
osservare il vostro interesse, verso i nostri articoli, non siete i
primi, non preoccupatevi e non sentitevi in imbarazzo e scusate se mi
intrometto, ma volevo farvi sapere che questo è un negozio un po'
particolare, che offre molte possibilità, la padrona del negozio è una
donna che crede nella superiorità femminile e cerca in tutti i modi di
diffondere le sue idee e di incoraggiare le donne a prendere in mano la
situazione, nel periodo difficile e di crisi economica in cui ci
troviamo non sarebbe male un ricambio nella classe dirigente, ed un
potere alle donne finalmente, donne vere, reali consapevoli del loro
ruolo importante di educatrici del sesso maschile. Mi sembra di capire
che sia lei signora a comandare in casa, anch'io come lei faccio lo
stesso con il mio fidanzato e quando saremo sposati lo farò rigar
diritto, ci può scommettere. Ma ho già parlato troppo e spero di non
avervi messo in imbarazzo, avrei piacere di farvi conoscere la signora
Lucia, la padrona dell'emporio, lei vi potrà spiegare quali altre
possibilità offre questo negozio, non ve ne pentirete, ve lo assicuro”
Cosa dire come contraddire tanto entusiasmo in quella ragazza, così
giovane, ma già così decisa e convinta di quello che diceva, aveva i
capelli corti neri, due grandi occhi scuri, un viso tondo, molto carina,
una divisa blu scuro, con inserti bianchi sul collo, sui polsini ed in
vita.
Io ero molto imbarazzato dalla situazione, ma mia moglie sembrava
entusiasta di conoscere la signora e così seguimmo la ragazza che ci
disse chiamarsi Sandra, fino in fondo al locale, salimmo una scala a
chiocciola che portava ad un mezzanino, con una grande vetrata, da lì la
signora poteva controllare tutto il negozio, forse era stata lei a
vederci e a mandare la ragazza.
Appena ci vide la signora si alzò da dietro la scrivania a cui era seduta e ci venne incontro con un grande sorriso.
“Prego signori accomodatevi” ci disse indicando due sedie davanti alla
sua scrivania” ed innanzitutto scusate se vi abbiamo disturbato, ma sono
ansiosa di darvi qualche ulteriore informazione sul nostro negozio che,
come avrete notato è qualcosa di più, di un semplice supermercato”
Appena seduto la mia attenzione fu attirata da un uomo che si trovava in
un angolo, con la faccia la muro ed i calzoni calati, il suo sedere era
rosso intenso, come se avesse appena ricevuto una solenne sculacciata, i
polsi incrociati dietro la schiena.
La signora visto il mio imbarazzo, disse che si trattava del marito, che
lavorava come suo segretario e che era stata costretta a sculacciare,
per un grave errore relativo ad un errato ordine.
“Con gli uomini non c'è altro sistema, bisogna picchiarli con
regolarità, è l'unica soluzione, se non la capiscono con le buone,
bisogna usare la maniere forti, penso che la signora sia d'accordo”.
Mia moglie annuì e rispose che anche lei usava lo stesso metodo con me e
la signora osservò che io ero un uomo fortunato, ad avere una moglie
del genere.
Io risposi di sì con grande vergogna.
“Ma veniamo a noi, il motivo per cui vi ho fatti venire nel mio ufficio,
è un altro, come avrete notato abbiamo nel nostro negozio, molti
oggetti che oltre che per il normale uso casalingo, possono essere usati
anche come attrezzi punitivi, primo fra tutti il battipanni, che io amo
in modo particolare e che dà grandi benefici su chi lo deve assaggiare,
non è vero, mio caro?” Disse rivolta al marito, che annuì con la
testa, senza muoversi dal suo castigo nell'angolo.
Sono 3 anni che ho aperto questo negozio e visto l'interesse sempre
crescente dei miei articoli, ho pensato bene, di offrire un ulteriore
servizio ai miei clienti.
Non tutti hanno la possibilità a casa, di poter soddisfare le proprie
fantasie e di coltivare la giusta disciplina domestica, vuoi per la
presenza di figli piccoli o per la paura di essere scoperti da vicini
curiosi, le pareti delle nostre case, non sono certo molto insonorizzate
e si sente tutto.
Così ho sistemato nel nostro seminterrato tante piccole camerette,
completamente insonorizzate ed attrezzate con tutti i nostri articoli,
quelli che avete visto nel nostro negozio, dove chi vuole, può provare e
poi acquistare i nostri prodotti, ma non è questo il fine, ma quello di
offrire a tutti un servizio, a mio avviso, importante.
Di questo si è occupato mio marito, che è un ingegnere specializzato in
installazioni insonorizzate e che, se opportunamente stimolato e
controllato, può fare grandi cose.
Garantiamo anche la privacy dei nostri clienti, ogni cliente è
provvisto di una scheda, tipo bancomat, per intenderci, che si può
caricare dell'importo desiderato nel nostro negozio in una specie di
macchinetta simile al bancomat, una volta che voi sarete in quell'area,
le uscite e le entrate di altre persone saranno bloccate, fino a quando
non avrete raggiunto la vostra cameretta libera, il numero della camera,
vi sarà indicato nel display, quindi nessuna paura di incontrare
persone che vi possano conoscere, ci teniamo che chi viene da noi, abbia
la massima sicurezza e tranquillità.
Lo stesso succede quando deciderete di uscire, come inserirete la
tessera nella porta, le altre camerette rimarranno bloccate, fino a
quando non sarete usciti.
I prezzi sono circa 10 euro ogni ora di permanenza, ma se restate meno
la carta si scarica dell'importo giusto e lo stesso se deciderete di
restate di più, una specie di tassametro che potrete controllare nella
nostra macchinetta, vi dirà sempre quanto sia il vostro importo sulla
carta, ed avrete sempre la situazione sotto controllo”.
Finito di parlare la signora si appoggiò allo schienale e ci osservò
dietro le spesse lenti dei suoi occhiali, in attesa di una risposta.
“Accettiamo” disse mia moglie, girandosi verso di me e sorridendomi con malizia.
Io feci di sì con la testa.
“Bene sono sicura che non ve ne pentirete, vi do questa tessera, che
potrete usare quando volete, vi farò accompagnare dalla ragazza che vi
spiegherà bene il funzionamento, per questa prima volta, offre la casa,
andate tranquilli e rimanete quanto volete e non sentitevi in obbligo di
comprare niente, ma sono sicura che tornerete presto” disse la signora
Luisa, alzandosi e suonando un campanello sulla sua scrivania.
Poco dopo la ragazza che ci aveva accompagnati, saliva le scale e ci
conduceva all'ingresso del seminterrato, ci spiegò bene il meccanismo
con la carta, e poi ci accompagnò di sotto, un lungo corridoio su cui si
aprivano tante porte in metallo grigio, con un numero stampato sopra,
la nostra era la numero 7, inserendo la scheda nell'apposita fessura, la
porta si aprì ed entrammo, la signorina accomiatandosi, ci augurò buon
divertimento.
La stanza era abbastanza grande, un piccolo letto, uno sgabello, una
panca imbottita, dove si poteva facilmente stendere il corrigendo, in un
angolo anche un asse da stiro, con un ferro pronto, evidentemente anche
la fantasia della stiratura, aveva fatto scuola, c'era anche un
termosifone elettrico, per eventuali sedute tra una sculacciata e
l'altra.
Alla parete erano appesi tutti i battipanni che avevamo visti nel
negozio, ora li potevamo osservarli e provarli con calma, senza la paura
e la vergogna che qualcuno ci potesse scoprire ed anche spazzole e
palette di ogni tipo.
Un vero paradiso per persone come noi, interessate allo spanking, ci guardammo con mia moglie e ci abbracciammo.
Mi sentivo come Pinocchio nel paese dei balocchi.
“Non è fantastico, tutto questo, chi avrebbe mai immaginato, che questa
mattina, avremmo avuto questa bella sorpresa” disse mia moglie
guardandomi negli occhi, piena di gioia, sentivo che non vedeva l'ora di
provare tutti quegli strumenti, ed anch'io non vedevo l'ora, anche se
sapevo che non sarebbe stato facile sopportare il tutto, come sarei
riuscito a farla uscire da là dentro, sarebbe stato difficile come far
scendere una bambina dalla giostra.
Ma non importa siamo qua per divertirci e lo faremo.
Ci avvicinammo alla parete dei battipanni, che spettacolo, quanti
attrezzi di ogni forma e materia, di vimini, di midollino e di plastica.
“Allora maritino, non abbiamo qualche conticino in sospeso? Ti ricordi
che ti avevo ordinato di sistemare il garage e tu non hai fatto niente,
tutto è rimasto come prima, non ti sembra un motivo valido, per
buscarle, lo sai come funziona in casa nostra.
Forza senza discutere, spogliati e preparati per la punizione”
Senza fiatare mi preparai, nudo presi posizione sulle ginocchia di mia
moglie che nel frattempo si era seduta sullo sgabello, che aveva
sistemato in mezzo alla cameretta.
Le sculacciate manuali prese in quella circostanza, furono più dure e
pesanti del solito, forse il pensiero che nessuno ci potesse sentire
aveva spinto mia moglie a picchiare molto duro, dopo soli 15 minuti, ero
già quasi distrutto.
Quando ho dovuto alzarmi e stendermi sulla panca per prenderle con i
vari battipanni, ho guardato mia moglie, con sguardo supplichevole.
“E' inutile che mi guardi così, lo sai cosa ti spetta e le avrai tutte,
non penserai che non voglia provare tutti quei battipanni, non me lo
perdonerei mai”
“Ma sono dieci diversi tipi, non posso sopportare tanto”
“Ce la farai, ce la farai, ti conviene, altrimenti peggio per te”
E la punizione continuò, a colpi di battipanni, prima quello classico in
vimini, poi tutti gli altri, ogni tanto mia moglie si fermava e mi
chiedeva quale fosse più pesante, ma a me sembravano tutti terribili,
mia moglie, quando sculaccia, lo fa con grande passione ed impegno.
Naturalmente fui costretto a sopportare le varie spazzole e palette di
legno ed anche diversi cucchiai di legno da cucina, di diverse
dimensioni.
Quando mia moglie smise, chiesi il permesso di alzarmi.
“Certo tesoro, ti puoi alzare e venire qui”
Lei era in piedi davanti all'asse da stiro ed aveva già in mano il ferro.
“Non vorrai perdere questa occasione, guarda che bell'asse da stiro
robusto, con questo non ci sono pericoli che si rompa sotto il tuo peso,
forza stenditi a pancia sotto”
Obbedii, che altro potevo fare e mi stesi sull'asse, mia moglie, mi
coprì con un pesante asciugamano, all'interno del quale doveva esserci
un qualche marchingegno che impedisse di finire strinati, perchè
nonostante il ferro, fosse caldo e sentissi il vapore uscire dalla
piastra, potevo sopportare abbastanza bene, anche quel tipo di
punizione.
Quando ebbi il permesso di alzarmi, mi avvicinai a mia moglie e ci
abbracciammo, guardammo ancora quel fantastico locale, quel rifugio
sicuro, dove saremmo tornati, tante tante altre volte.
Usciti senza problemi, come ci aveva assicurato la signora, ce ne
andammo a mangiare in un ristorantino del centro storico, molto intimo,
non avevo mai visto mia moglie, così bella e felice, ed io mi sentivo
l'uomo più fortunato della terra.
1 commento:
(Sara) la mia preferita onestamente ❤️
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